"Battle Scene Near A Bridge"
La tela, di belle dimensioni, raffigura una furiosa battaglia tra schieramenti di fanti, moschettieri e reparti di cavalleria. La scena si svolge nei pressi di un ponte e di un torrione che domina la collina sulla sinistra, nonostante questi dettagli, i brani paesaggistici sono ridotti al minimo per concentrare l’occhio dello spettatore sulle figure singole e in gruppo che si contendono il campo di battaglia. In primo piano è un feroce scontro di cavalleria nei pressi di un fiume: due gruppi di soldati a cavallo si stanno scontrando con spade e sciabole e nel fragore dello scontro l’ordine delle formazioni ha lasciato spazio a una mischia furibonda. La caratterizzazione dei cavalieri è assai eterogenea, alcuni indossano armature complete di elmi, corazze, spallacci e schinieri, mentre altri sono abbigliati alla maniera dei moschettieri con uniformi dai colori vivaci, cappelli piumati, baveri e stivali. Nella mischia in primo piano la drammaticità degli eventi è testimoniata dal cavaliere che sta per essere disarcionato incalzato dal nemico e dai fanti in basso a sinistra che schiacciati tra la carica di cavalleria e il fiume, tentano un’ultima resistenza alla carica di cavalleria. A sinistra lo scontro è feroce anche sul ponte di pietra, le pennellate veloci e guizzanti restituiscono una scena di conflitto a fuoco con moschetti come testimoniato dal fumo liberato dalle scariche di fucileria. Sulla parte destra invece la collina declina verso la pianura dove gli eserciti stanno combattendo, sembra, ancora in formazione. Una spessa coltre di fumo dovuta presumibilmente a un incendio si leva nella parte centrale della, dietro ai cavalieri in primo piano e taglia idealmente la composizione. Sintesi e dettaglio dei particolari sono la vera forza del dipinto eseguito rapidità e perizia, dove le caratterizzazioni dei personaggi vicini allo spettatore contrastano con la velocità d’esecuzione delle scene in secondo piano volte a evidenziare la ferocia del conflitto.
The typology of style and the characterization of the characters strongly argue for the attribution to the French painter Jacques Courtois (Saint-Hyppolite 1621- Rome 1676), better known as "Borgognone" or "Borgognone of the battles". Initially a pupil of his father, also a painter, the young Courtois moved to Italy, destined to become his second homeland, and served in the Spanish army troops near Milan, deepening his passion for drawing inspired by the works of his fellow countryman Jacques Callot . Having moved first to Bologna and then to Florence, around 1640 the painter finally arrived in Rome, where the lively artistic climate of the city contributed to definitively forming and consecrating him, after having gained experience happily following the models of Michelangelo Cerquozzi and the Neapolitan Aniello Falcon. It seems that the talent for painting the battle genre is also due to the personal experiences of Courtois who lived most of his life in a Europe devastated by the Thirty Years' War (1618 - 1648), a conflict of great proportions in which the great powers of the time characterized by the ferocity and harshness of the fighting, episodes that the painters of the time learned to transcribe into paint, to the great pleasure of their noble clients.